Appena tramonta il sole, in quel breve periodo che precede le tenebre la luce diventa debole. La luce è poca, ma in compenso è una bella luce: uniforme e di colore blu. Ecco perché il crepuscolo viene chiamato anche “ora blu”. In molte fotografie di architettura amo realizzare immagini al crepuscolo.
Questa luce, miscelata alla calda luce dei lampioni appena accesi, permette di realizzare immagini di sicuro impatto emotivo. Inoltre, una particolare post produzione può conferire quella certa “magia” che affascina e colpisce chi osserva. Al fondo dell’articolo vedrete i vari passaggi necessari per realizzare queste immagini.
Di giorno o al crepuscolo?
Come professionista devo sempre garantire un’immagine efficace. Talvolta però le condizioni del soggetto sono critiche. Facciate di case o stabilimenti esposti a nord, soggetti non accattivanti o con colori improbabili. Tutti casi dove una fotografia decisamente “triste” è garantita dalle condizioni del soggetto stesso. Ed ecco che realizzare l’immagine al crepuscolo più essere la scelta vincente.
Qui sotto vi faccio osservare tre differenti soggetti, fotografati sia di giorno che al crepuscolo. Vi invito ad osservare le loro radicali differenze. Ognuna ha le sue caratteristiche. A seconda dei casi (o del soggetto) si realizza l’una o l’altra immagine.
NB: Cliccare sulla prima immagine qui sotto per vederla ingrandita e poi scorrere le altre con le frecce.
Dallo scatto originale a quello finale…
Oggi l’elettronica ci fornisce strumenti di manipolazione dell’immagine molto raffinati e complessi.
Questa fase è chiamata post-produzione. Solitamente è suddivisa in due fasi:
- 1° fase: lo “sviluppo” del file originale row con software specifico: capture-one oppure Lightroom
- 2° fase: Il fotoritocco vero e proprio con Photoshop
In questo tipo di post produzione è di sicuro impatto emotivo “pennellare” le luci. Ovvero, si enfatizzano le alte luci, “tirandole sù” in certe zone e si fa altrettanto con le zone d’ombra. E poi si possono fare tanti altri interventi, tutti mediati dal gusto e dalla sensibilità del fotografo.
Qui sotto cliccando la freccetta a destra nella foto potete osservare tutti i passaggi di una stessa foto. Dallo scatto nativo a quello definivo.
Ciao Federico, sono Andrea ancora complimenti per il corso e per l’amore che metti nella tua professione.
Per me era un primo approccio con la fotografia ma devo dire che certamente e soprattutto grazie a te non mi fermerò qui……grazie ancora
Grazie Andrea per le tue belle parole, mi fanno piacere. Sono felice di esser riuscito a contagiarti un pò nella mia passione per la fotografia!
Grazie a te!
Bellissimo articolo, Federico!
Utilissimo e ben spiegato 🙂
Grazie Emilio sono felice che tu abbia trovato utile il mio articolo.